Benvenuti! Il Blog di Catering & Banqueting è lo spazio ideale per confrontare esperienze e consigli sull'antica "arte" del ricevere e sul piacere di essere ospitati, in piccoli e grandi eventi.
mercoledì, novembre 21, 2007
Catering a Pesaro
La provincia di Pesaro offre molte locations ideali per realizzare ricevimenti per eventi aziendali e matrimoni: Villa Cattani Stuart, con i suoi 400 posti, può ospitare eventi di grandi dimensioni in ambienti di alto livello; Villa Matarazzo, a Gradara, è una location raffinata ed elegante che può accogliere fino a 200 Ospiti, oltre ad offrire un'ospitalità 4 stelle per chi arriva da fuori Pesaro. Villa Imperiale è un'autentica dimora rinascimentale che domina Pesaro dal Monte San Bartolo, ed offre spazi ricercati ed una terrazza con una vista panoramica invidiabile. Ci sono poi location come la Fattoria Le Terrazze, tra Pesaro e Fano, ideale per eventi conviviali in un'atmosfera semplice e comunque elegante. Oppure Villa Le Limonaje, che sorge nel cuore di Pesaro e Villa Casino Albani,che al suo interno, nasconde un giardino lussureggiante. Naturalmente ognuna di queste location merita un servizio di catering a Pesaro di alto livello che conosca a fondo queste location e sappia valorizzare in maniera adeguata i punti di forza di ciascuna di queste sedi.
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mercoledì, novembre 07, 2007
Locations: la pianificazione ha priorità assoluta
Il partner per eccezione di ogni servizio di banqueting sono le locations, ovvero le "sedi" che ospitano il momento in cui il catering si concretizza nella realizzazione di un evento speciale, su misura e, dunque, irripetibile.
Diversamente da ogni ristorante, dal più semplice al più elegante e raffinato, la natura dei servizi di catering è decisamente effimera: tantissimo lavoro e preparazione per poche ore in scena, quasi fosse uno spettacolo teatrale che, però, non si replica mai.
Se accettiamo la metafora del teatro, le locations sono un po' i teatri dove lo spettacolo del catering va in scena. E come a teatro, è assolutamente necessario che quando si recita tutto vada per il verso giusto, perchè non è possibile ripetere.
Tuttavia le analogie, per quanto suggestive, finiscono qui.
Un catering spesso non può "provare" come fanno gli attori a teatro nell'attesa della prima. Chi organizza il catering deve mettere in scena uno spettacolo che non ammette errori, e allo stesso tempo non consente "prove".
Diventano dunque essenziali doti quali la programmazione, l'organizzazione, la disponibilità di mezzi adeguati e uomini capaci.
Ed è assolutamente essenziale che queste doti possano trasformarsi in realtà nella location scelta dal Cliente per il proprio evento.
Chi fa catering ripete fino alla noia un concetto semplice ma importante: non ci sono seconde opportunità, e tutto deve andare bene dall'inizio alla fine del servizio.
Per questo è importante conoscere con estrema attenzione la location dove il servizio sarà realizzato: quanto sono ampie le cucine? di quale attrezzatura dispongono? in quale stato si trovano? E ancora: com'è l'accessibilità per i mezzi e per lo scarico delle attrezzature? come sono disposte le sale banchetti? quanto è distante il punto cocktail dall'area di preparazione?
I dettagli da conoscere sono questi e molti di più, e solo la loro precisa conoscenza può consentire al caterer (ovvero a chi fa catering) di predisporre un adeguato "piano di battaglia".
Gli eventi che seguono un programma complesso, o hanno un elevato numero di partecipanti, richiedono quindi un sopralluogo approfondito nel caso in cui l'azienda di catering non abbia già lavorato in quella location.
Chiaramente se il catering conosce bene il posto e lavora abitualmente nella location, aumentano le probabilità che la gestione del programma sia più semplice e lineare, e diminuisce il rischio di imprevisti, ostacoli e contrattempi che potrebbero condizionare negativamente il pranzo o la cena.
Esistono poi location del tutto speciali, che neanche immaginiamo come sede di un evento ma che, all'occorrenza, devono diventarlo: perchè lo sponsor lo richiede espressamente, o perchè la sposa si è innamorata di quel posto e sogna proprio lì (e solo lì!) il suo matrimonio.
Allora sarà necessario visitare, misurare, immaginare tutte le varianti possibili e proporre solo e soltanto le soluzioni che sappiamo offrirà tutte le garanzie necessarie al successo di un evento così importante.
Diversamente da ogni ristorante, dal più semplice al più elegante e raffinato, la natura dei servizi di catering è decisamente effimera: tantissimo lavoro e preparazione per poche ore in scena, quasi fosse uno spettacolo teatrale che, però, non si replica mai.
Se accettiamo la metafora del teatro, le locations sono un po' i teatri dove lo spettacolo del catering va in scena. E come a teatro, è assolutamente necessario che quando si recita tutto vada per il verso giusto, perchè non è possibile ripetere.
Tuttavia le analogie, per quanto suggestive, finiscono qui.
Un catering spesso non può "provare" come fanno gli attori a teatro nell'attesa della prima. Chi organizza il catering deve mettere in scena uno spettacolo che non ammette errori, e allo stesso tempo non consente "prove".
Diventano dunque essenziali doti quali la programmazione, l'organizzazione, la disponibilità di mezzi adeguati e uomini capaci.
Ed è assolutamente essenziale che queste doti possano trasformarsi in realtà nella location scelta dal Cliente per il proprio evento.
Chi fa catering ripete fino alla noia un concetto semplice ma importante: non ci sono seconde opportunità, e tutto deve andare bene dall'inizio alla fine del servizio.
Per questo è importante conoscere con estrema attenzione la location dove il servizio sarà realizzato: quanto sono ampie le cucine? di quale attrezzatura dispongono? in quale stato si trovano? E ancora: com'è l'accessibilità per i mezzi e per lo scarico delle attrezzature? come sono disposte le sale banchetti? quanto è distante il punto cocktail dall'area di preparazione?
I dettagli da conoscere sono questi e molti di più, e solo la loro precisa conoscenza può consentire al caterer (ovvero a chi fa catering) di predisporre un adeguato "piano di battaglia".
Gli eventi che seguono un programma complesso, o hanno un elevato numero di partecipanti, richiedono quindi un sopralluogo approfondito nel caso in cui l'azienda di catering non abbia già lavorato in quella location.
Chiaramente se il catering conosce bene il posto e lavora abitualmente nella location, aumentano le probabilità che la gestione del programma sia più semplice e lineare, e diminuisce il rischio di imprevisti, ostacoli e contrattempi che potrebbero condizionare negativamente il pranzo o la cena.
Esistono poi location del tutto speciali, che neanche immaginiamo come sede di un evento ma che, all'occorrenza, devono diventarlo: perchè lo sponsor lo richiede espressamente, o perchè la sposa si è innamorata di quel posto e sogna proprio lì (e solo lì!) il suo matrimonio.
Allora sarà necessario visitare, misurare, immaginare tutte le varianti possibili e proporre solo e soltanto le soluzioni che sappiamo offrirà tutte le garanzie necessarie al successo di un evento così importante.
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sabato, novembre 03, 2007
Storia del Catering & Banqueting (II)
Con Carlo Magno compaiono forchetta e tovaglia.
Le origini del catering affondano anche nelle tradizioni delle antiche corti di Francia: con Carlo Magno nascono tovaglia e forchetta. Intorno al nono secolo risale l'uso della tovaglia e della forchetta come regola nell'etichetta di corte. E con la forchetta nasce anche il gusto per la pasta. All'epoca erano quasi del tutto assenti le regole del bon ton a tavola, che divennero invece fondamentali, quasi più del menu stesso, durante tutto il periodo del Rinascimento.
Il banqueting d'Italia alla Corte di Francia
Nel Rinascimento anche il business diventa protagonista durante i ricchi simposi: la vita di Caterina dei Medici, ad esempio, ne è la perfetta testimonianza. A quattordici anni papa Clemente diede Caterina in sposa ad Enrico d'Orléans. Il matrimonio aveva finalità politiche e finanziarie. Per suggellare l'unione non si badò a spese: di mezzo c'erano affari che riguardavano lo Stato del Vaticano, Firenze ed i rapporti dei Medici con gli Orléans. Caterina chiamò a se uno staff di professionisti competenti e preparati, tra i quali i pasticceri fiorentini, le cuoche del Mugello e tanti altri, tra i quali un gelataio di Urbino, famoso all'epoca per le sue prelibate creazioni. In questo modo arrivarono a Parigini aromi e profumi della cucina toscana!
Con il '700, i gusti si separano.
Il Settecento fu, per cibo e tavola, il secolo del passaggio alla grande cucina italiana a quella francese. Si cominciarono ad eliminare quei condimenti che coprivano i sapori delle vivande per lasciare il posto ad erbe aromatiche che ne accompagnassero i sapori, e la cucina venne alleggerita nella cottura e nelle portate.
Il nuovo gusto prevedeva la separazione delle pietanze in salate e dolci, con gusti amari o acidi. Si diffuse l'uso del vasellame in porcellana ed i bicchieri, ormai in vetro trasparente, venivano portati in tavola da un cameriere speciale, detto appunto il coppiere, su richiesta degli Ospiti.
La "mise en place" sale al posto d'onore.
Si accresce l'attenzione per la decorazione della tavola: la mise en place, su una tavola che deve essere imbandita in modo semplice, con tovaglie bianche. Il bianco del tovagliato è essenziale per garantire la massima luminosità, oltre che per far trasparire il pulito. Porcellane di pregio e bicchieri in cristallo sempre più raffinato regnano sovrani. Sono assolutamente banditi posacenere e stuzzicadenti, giudicati volgari!
L'enologia non è moda recente.
Come si è detto, il vino è bevanda nobile dagli inizi della sua storia millenaria. L'attenzione a qualità, conservazione e degustazione del vino si moltiplicò con il Rinascimento. Ad esempio, nella seconda metà del Settecento, la Contessa Ferrara, dama di corte del Re Borbone, per ingraziarsi il palato di Sua Maestà non faceva mai mancare nei reali banchetti il Pallagrello, che veniva conservato con cura nelle cantine di Castel Campagnano e che il Borbone elesse, con editto regio, a "Vino del Re".
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